29 novembre 2011. Una giornata bellissima, con un sole primaverile. E per aggiungere bellezza a bellezza, i volti di quasi 70 ragazzi dai 12 ai 19 anni -alunni della Scuola media, del Nautico e del Turistico- attenti ad ascoltare e osservare quando parlo degli alberi e dell’importanza che hanno per la nostra vita; e racconto la storia di Wangari Muta Maathai, fondatrice del Green Belt Movement, che si è battuta per tutta la vita contro la deforestazione e la desertificazione.
E poi andiamo a piantare gli alberi nel giardino della scuola. Che belle le loro facce accaldate, mentre scavano le buche per piazzare i carrubi e gli allori che abbiamo scelto per loro!I più grandi scavano con foga e rapidità, ma anche i più piccoli vogliono cimentarsi. Chi non se la sente di usare zappa e vanga contribuisce collocando le piantine nelle buche, aiutando a coprire le radici di terra, innaffiando. Qualcuno fa semplicemente da spettatore.
La Preside si dà da fare: scava, ricopre, innaffia. In mezzo ai ragazzi, sembra una ragazzina anche lei.
C’è un gruppetto di ragazze appartato. Le sento confabulare. Mi avvicino e mi fanno: “Lilly, raccontaci una storia”. Allora parlo loro di Julia “Butterfly” Hill, che per salvare un boschetto di sequoie ha trascorso due anni in cima a uno di quegli enormi alberi. Leggo anche un brano dal libro di Julia, La ragazza sull’albero. Alla fine tutte vogliono le fotocopie del libro.
La voce si è sparsa e ci raggiungono altri ragazzi, guidati da una insegnante mia amica: ha sentito quello che stavamo facendo ed è venuta con tutta la classe.
Alla fine della giornata quattro carrubi e dieci allori si sono aggiunti agli alberi preesistenti. Presto cresceranno e questo posto, ancora in parte incolto, comincerà ad essere un vero giardino.