I lecci sono bellissime querce, slanciate, eleganti; ma la loro maggiore bellezza è nella loro socialità. Provate ad entrare in una lecceta e vi sembrerà di essere nella giungla. Gli alberi e le piante del sottobosco sono fitti, e nascondono alla vista il resto del mondo. Su ogni albero, poi, hanno la loro casa diversi animali: topi quercini nelle radici, ghiandaie ed altri uccelli sui rami… è un bosco talmente pieno di vita che viene da domandarsi come fanno tante creature a vivere insieme in così poco spazio e sembrare così a loro agio.
Infatti è difficile capirlo per chi come noi ha dato vita a società estremamente competitive, soprattutto qui, nel ricco ed egoista nord del mondo, dove ci si ricorda che le risorse sono limitate solo quando altri chiedono di accedervi. Quante volte abbiamo sentito dire: “la coperta è stretta” per giustificare inimicizie fra gruppi etnici o sociali? E se, invece di tirare la coperta di qua e di là, ci facessimo caldo a vicenda con i nostri stessi corpi? E’ quello che fanno le piante. Manca l’acqua? Non è una buona ragione per rubarsela a vicenda, al contrario: i grandi alberi fanno ombra con le loro chiome alle piante erbacee e queste conservano l’acqua per le radici degli alberi. In questo modo una risorsa fondamentale viene salvaguardata e al tempo stesso è sfruttata al massimo. Oh-oh, forse le piante della lecceta hanno qualcosa da insegnarci anche in tema di economia...
1 commento:
forse le piante potrebbero dare lezioni di economia anche a chi ci governa...
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