La Festa dell’Albero trae le sue origini dalla festa che i contadini di tutta Europa celebravano, fin dai tempi degli antichi Romani, in autunno, per festeggiare la messa a dimora delle nuove piante nei boschi e nelle terre comuni. Nella loro antica saggezza i contadini sapevano che è bene rimpiazzare subito le piante perse a causa di catastrofi naturali o del taglio della legna; e, per portare a termine questa operazione in breve tempo e con successo, era d’uso unire le forze dell’intero villaggio.
Questa bella consuetudine, ripresa da Legambiente da oltre 20 anni, ha acquisito nuovi significati, senza perdere quello originario: infatti oltre a piantare nuovi alberi (per prevenire o attenuare i rischi idrogeologici, per mitigare il surriscaldamento globale, per migliorare la qualità della vita delle persone), ci si impegna a prendersene cura (adozione) e a diffondere una cultura di rispetto per gli alberi e per la Natura in genere. Un festeggiamento particolare viene poi riservato agli alberi monumentali, quelli cioè che per varie ragioni possono essere considerati patriarchi della loro specie e/o testimoni di eventi storici (come il platano di Lamartine, che si trova nell’isola d’Ischia, sotto la cui ombra il poeta scriveva versi immortali), unendo così la storia naturale a quella degli uomini.
La Festa dell’Albero nel racconto di Ugo Foscolo:
“12 novembre
Jeri giorno di festa abbiamo con solennità trapiantato i pini delle vicine collinette sul monte rimpetto alla chiesa. Mio padre pure tentava di fecondare quello sterile monticello; ma i cipressi ch’esso vi pose non hanno mai potuto allignare, e i pini sono ancor giovinetti. Assistito io da parecchi lavoratori ho coronato la vetta, onde casca l’acqua, di cinque pioppi, ombreggiando la costa orientale di un folto boschetto che sarà il primo salutato dal sole quando splendidamente comparirà dalle cime dei monti. E jeri, appunto, il sole più sereno del solito riscaldava l’aria irrigidita dalla nebbia del morente autunno.
Le villanelle vennero sul mezzodì co’ loro grembiuli di festa intrecciando i giuochi e le danze di canzonette e di brindisi. Tale di esse era la sposa novella, tale la figliuola, e tal altra la innamorata di alcuno dei lavoratori; e tu sai che i nostri contadini sogliono, allorché si trapianta, convertire la fatica in piacere, credendo per antica tradizione de’ loro avi e bisavi, che senza il giolito de’ bicchieri gli alberi non possano mettere salda radice nella terra straniera.
Frattanto io mi vagheggiava nel lontano avvenire un pari giorno di verno quando canuto mi trarrò passo passo sul mio bastoncello a confortarmi a’ raggi del Sole, compiacendomi delle frutta che, benché tarde, avranno prodotto gli alberi piantati dal padre mio. E quando le ossa mie fredde dormiranno sotto quel boschetto alloramai ricco ed ombroso, se talvolta lo stanco mietitore verrà a ristorarsi dall’arsura di giugno, esclamerà: egli innalzò queste fresche ombre ospitali!”
da: Ugo Foscolo, Le ultime lettere di Jacopo Ortis , rid. e adatt.
Un solo commento: essere ricordati per aver piantato degli alberi è molto più gratificante della fama effimera che spesso si rincorre (aver successo in politica, fare soldi, apparire in televisione...). Anche perché gli alberi spesso vivono più a lungo di noi...
Io partecipo alla Festa dell’Albero, e voi???
Per partecipare alla Festa dell’Albero:
Sul sito di Legambiente http://www.legambiente.it/contenuti/articoli/la-festa-dell-albero-2011
troverete tutte le notizie sulle passate edizioni della Festa dell’Albero. Cliccando su http://www.legambiente.it/legambiente/mappa-sedi
potrete rintracciare il gruppo di Legambiente più vicino a voi. Se non trovate nessun gruppo di Legambiente, auto-organizzatevi! Chiedete al vostro Comune di affidarvi una piccola area incolta o trascurata (anche un’aiuola) e adottatela. Le piante spesso le fornisce gratuitamente la Guardia Forestale. Buon lavoro e... fatemi sapere!