Benvenuti

C'è una verità che spesso dimentichiamo: la vita sul nostro pianeta non può fare a meno degli alberi, della loro capacità straordinaria di nutrire la vita, di riportare equilibrio e armonia dove noi portiamo confusione e inquinamento. Gli alberi sono indispensabili, non solo perché respiriamo grazie a loro, ma anche perché possiedono una sorta di antica saggezza che possiamo apprendere osservandoli e imparando, per quanto possiamo, a imitarli.



Questo è il tema del mio libro ALBERI, ed è anche il tema di questo blog. Sarò felice di leggere i vostri commenti su questo e su tutto quanto riguarda queste straordinarie creature e il nostro rapporto con loro.



Lilly Cacace Rajola



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mercoledì 30 novembre 2011

La Festa dell'Albero a Forio d'Ischia


29 novembre 2011. Una giornata bellissima, con un sole primaverile. E per aggiungere bellezza a bellezza, i volti di quasi 70 ragazzi dai 12 ai 19 anni -alunni della Scuola media, del Nautico e del Turistico- attenti ad ascoltare e osservare quando parlo degli alberi e dell’importanza che hanno per la nostra vita; e racconto la storia di Wangari Muta Maathai, fondatrice del Green Belt Movement, che si è battuta per tutta la vita contro la deforestazione e la desertificazione.



E poi andiamo a piantare gli alberi nel giardino della scuola. Che belle le loro facce accaldate, mentre scavano le buche per piazzare i carrubi e gli allori che abbiamo scelto per loro!I più grandi scavano con foga e rapidità, ma anche i più piccoli vogliono cimentarsi. Chi non se la sente di usare zappa e vanga contribuisce collocando le piantine nelle buche, aiutando a coprire le radici di terra, innaffiando.  Qualcuno fa semplicemente da spettatore.
La Preside si dà da fare: scava, ricopre, innaffia. In mezzo ai ragazzi, sembra una ragazzina anche lei.
C’è un gruppetto di ragazze appartato. Le sento confabulare. Mi avvicino e mi fanno: “Lilly, raccontaci una storia”. Allora parlo loro di Julia “Butterfly” Hill, che per salvare un boschetto di sequoie ha trascorso due anni in cima a uno di quegli enormi alberi. Leggo anche un brano dal  libro di Julia, La ragazza sull’albero.  Alla fine tutte vogliono le fotocopie del libro.
La voce si è sparsa e ci raggiungono altri ragazzi, guidati da una insegnante mia amica: ha sentito quello che stavamo facendo ed è venuta con tutta la classe.

Alla fine della giornata quattro carrubi e dieci allori si sono aggiunti agli alberi preesistenti. Presto cresceranno e questo posto, ancora in parte incolto, comincerà ad essere un vero giardino.






martedì 15 novembre 2011

La pioggia e gli alberi

Mentre scrivo questo post, il sole splende finalmente su tutta la Penisola. Il maltempo si è allontanato, lasciandosi dietro una scia di morte e distruzione. E purtroppo sappiamo che non è finita. Il maltempo tornerà, questa è solo una tregua. E puntualmente i nostri territori, già fragili geologicamente, subiranno danni e devastazioni. Persone subiranno danni gravissimi o addirittura moriranno. E dentro di me sale l’indignazione. Non è possibile che continuiamo a non voler vedere la realtà, a prendercela con la follia della Natura, a mettere in campo una prevenzione fiacca ed insufficiente, quando non addirittura controproducente (canalizzazione forzata delle acque, argini e opere di contenimento dei pendii in cemento...). Eppure la risposta a tutto è così semplice. I nostri saggi antenati lo hanno fatto per millenni:
PIANTARE ALBERI.
Gli alberi, lo abbiamo imparato tutti a scuola, con le loro radici trattengono il terreno sui suoli in pendenza, contribuendo a prevenire frane ed erosione e impedendo che la pioggia si riversi tutta a valle come una irrefrenabile valanga d’acqua. Le chiome frenano pioggia e grandine, attutendone l’impatto sul terreno, e al tempo stesso proteggono il suolo dal disseccamento con la loro ombra, consentendo la vita di piante più piccole, che a loro volta hanno importantissime funzioni ecologiche. Ma non basta. Se le piogge degli ultimi anni sono state così devastanti, è perché anche il clima è cambiato. Sentiamo tutti i giorni parlare di riscaldamento globale, ma ci sembra di non poterci fare niente. Sono le industrie e le centrali elettriche a produrre anidride carbonica, sono loro a dover limitare le emissioni, noi cosa possiamo fare?
Eppure tutti sappiamo (anche questo l’abbiamo imparato a scuola) che gli alberi catturano anidride carbonica e liberano ossigeno. Giusto quello che ci serve per mitigare il surriscaldamento del nostro pianeta. Qualcuno dirà che per ottenere qualche risultato, occorrerà piantare moltissimi alberi, e come si fa? UNO PER VOLTA. Se ognuno di noi, nella sua età adulta, piantasse un albero ogni anno, alla fine della sua vita avrebbe piantato circa cinquanta alberi. Sembrano pochi, ma moltiplicati per la popolazione fanno parecchi milioni di alberi che prima non c’erano.
Certo, non basta piantare gli alberi e scordarsene. Bisogna prendersene cura, almeno finché sono piccoli e fragili, ma vale la pena perché appena cresciuti saranno loro a prendersi cura di noi. Anche curare il territorio ripristinando i vecchi muretti a secco sui terreni collinari, coltivando le terre marginali, facendo saltare via il cemento da piazze e marciapiedi per piantare alberi, arbusti e piante d’ogni tipo, è un grosso aiuto. E oltre che utili, sono belli da vedere. Un tempo questi lavori venivano svolti dall’intera collettività del villaggio o del paese: il contatto con la terra, in una società contadina, era forte e alimentava la consapevolezza dei vantaggi della cura e dei rischi dell’incuria. Oggi, in una società più disgregata e meno legata alla terra, organizzarsi per piantare alberi e tirar su muretti di pietra sembra molto complicato, e in genere viene demandato alle Autorità. Che devono fare la loro parte, senza dubbio, ma anche noi tutti dobbiamo fare la nostra. Dobbiamo convincerci che l’aria che respiriamo, un territorio sano e non pericoloso, un clima dolce sono beni inestimabili. Beni che ci appartengono, e che non possiamo lasciare in mano a sindaci e ministri, disinteressandocene. E’ ora di rimboccarsi le maniche e di cominciare a fare una cosa, una cosa piccolissima e facile, e perfino piacevole, che tutti possiamo fare:
PIANTARE ALBERI E PRENDERSENE CURA.
Sabato 19, domenica 20 e lunedì 21 festeggiamo il nostro diritto a vivere bene sul nostro bel pianeta. Piantiamo alberi.
Per partecipare alla Festa dell’Albero seguite i link (a destra nella pagina) o... auto-organizzatevi!!!