Alcuni giorni fa qualcuno mi
ha detto che il personaggio di Elzéard Bouffier, protagonista de L’uomo che
piantava gli alberi di Jean Giono, non è reale, ma è stato inventato dall’autore.
“Hai commesso un errore nel tuo blog, non è una storia vera”(vedi post del 5ottobre 2011).
Beh, non è esatto. Forse Elzéard
non è mai esistito, ma le sue azioni sono descritte con tale dovizia di
particolari e così perfettamente corrispondenti alla procedura con cui si
ripiantumano i boschi, da far pensare che dietro il suo personaggio sia
adombrata una persona reale, forse l’autore stesso, che ha effettivamente
piantato tanti alberi e ne ha visto gli effetti sull’ambiente.
D’altra parte sono
assolutamente reali le storie di Felix Finkbeiner che a soli nove anni ha
addirittura fondato un movimento (poi diventato l’organizzazione Plant for the
Planet), riuscendo a piantare un milione di alberi in soli quattro anni; di
Giovanni Atzeni che ne ha seguito le orme fondando la Plant for the Planet italiana; di tutti i soci di organizzazioni
come il Green Belt Movement, o Plant for The Planet, o community come Tree-nation... e
soprattutto è vera e reale, anche se assolutamente incredibile, la storia di
Wangari Muta Maathai, la “signora degli alberi” che nella sua vita (Ihithe,
Kenia, 1º aprile 1940 – Nairobi, 25 settembre 2011) ha piantato o fatto
piantare oltre 50 milioni di alberi, lottando fino alla fine contro la
deforestazione e la desertificazione (un bel profilo della sua vita qui).
Perciò la storia di Elzéard
Bouffier, se pur non è reale, è vera, come sono veri tutti gli Elzéard Bouffier
che ogni giorno si battono per salvare, proteggere valorizzare gli alberi, e
per piantarli dove si può, salvaguardando il clima, l’integrità dei territori e
la sopravvivenza delle comunità umane su questo pianeta.
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